Londra
- 30 lug
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Aggiornamento: 30 ago
Londra
Paul Morand - Settecolori 2024

Dalla sua camera all'hotel Savoy, all'inizio degli anni Trenta, Paul Morand scrive al suo amico Valery Larbaud: «Sono a Londra, scrivo un "Londra". Come è difficile! Al confronto, New York era uno scherzo. Il cielo non mi invia nessun segno, me lo devo fare da solo con la mia stilografica». Londra è stata la mascotte della giovinezza di Morand, attaché dell'ambasciata francese prima e durante la Grande guerra: è stata la sua iniziatrice esistenziale e ogni suo quartiere fa parte del suo passato, pieno di mille ricordi che ora gli si affollano nella mente. «Ogni sera, quattro o cinque balli mi trattenevano fino all'alba e spesso ritornavo per Piccadilly quando il sole sorgeva sopra il Ritz». A differenza di Roma, Parigi, Venezia, che sfuggono agli scrittori che tentano di descriverle e a ogni libro su di loro si rivelano ancora più impenetrabili, Morand sa che fra lui e la capitale inglese c'è una corrispondenza d'amorosi sensi, sa che nessuno la potrà raccontare come lui. "Londra" non è un libro di viaggi, è un atto d'amore, «il ritratto di una città come si fa il ritratto di una donna», il più fedele perché il più disinteressato. Ancora oggi, per capire veramente Londra bisogna portarsi dietro questo libro meraviglioso, dove Morand si fa maestro di cerimonie, ci apre tutte le porte, ci svela tutti i segreti, gioca con i secoli, ne racconta la storia come un geografo, i costumi come uno storico. Una festa per gli occhi e per la mente. Edizione numerata da 1 a 1000. Prefazione di Leopoldo Carra. Introduzione di Maurizio Serra. (Sinossi Settecolori)
84, Charing Cross Road
Helene Hanff - Bordo Libero 2023

Helene, scrittrice americana con pochi quattrini e una bruciante attrazione per i classici inglesi del Settecento, scrive alla libreria antiquaria londinese Marks & Co., al numero 84 di Charing Cross Road, per richiedere dei libri. Le risponde il compito e scrupoloso libraio Frank Doel, e da quel giorno del 1949 le loro lettere attraverseranno l’Atlantico per vent’anni. I due corrispondenti non s’incontreranno mai, ma scrivendosi riusciranno a condividere passioni di lettura, passaggi di storia ed esperienze di vita in mondi diversi. L’iniziale rapporto commerciale, infatti, muterà col tempo in un sempre più saldo sentimento di schietta amicizia e solidarietà che coinvolgerà anche la famiglia di Doel, rivelandoci in pagine vivaci e intense le indimenticabili metamorfosi che operano le lettere e i libri. Da questo romanzo epistolare di Helene Hanff – edito per la prima volta in italiano nel 1987 (Archinto) e qui proposto in una nuova traduzione – è stato tratto l’omonimo film con Anne Bancroft e Anthony Hopkins. (Sinossi Bordo Libero)
Consigliato da Elisa
È un racconto che si legge in un soffio, leggero, ironico e divertente. Sullo sfondo dello scambio epistolare realmente avvenuto tra l'americana Helene Hanff e il libraio inglese Frank Doel, emerge l'amore per le edizioni più antiche e preziose dei grandi scrittori, l'umanità dei personaggi e lo scorrere delle loro vite nel contesto della Londra povera, ma affascinante del secondo dopoguerra a confronto con la New York dei giovani scrittori americani.



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