Parigi
- 25 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 26 giu
Parigimania
Federico Iarlori - Mondadori Electa 2023
Illustrazioni di Monica Lovati

Parigi è molto più di una città, è un'idea. Un'idea di libertà e di stile, di creatività e di rivolta che quando trova un terreno fertile rischia di prenderti l'anima e di non lasciarti più. (Sinossi Mondadori Electa)
Dora Bruder
Patrick Modiano - Guanda 2022
Ambientato a Parigi

“PARIGI. Si cerca una ragazza di 15 anni, Dora Bruder, m. 1,55, volto ovale, occhi castano-grigi, cappotto sportivo grigio, pullover bordeaux … Inviare eventuali informazioni ai coniugi Bruder, boulevard Ornano 41”.
Quasi 40 anni dopo, Patrick Modiano legge questo annuncio pubblicato sul quotidiano Paris-Soir il 31 dicembre 1941. Dalla memoria dei bar del quartiere di Ornano, del mercato delle pulci di Clignancourt dove accompagnava sua madre da bambino, del cinema al numero 43 dell’omonimo Boulevard di fronte all’entrata del metrò di Simplon, comincia la ricerca.
Ma “ci vuole tempo per riportare alla luce quello che è stato cancellato”, e pochi sono gli indizi trovati. Nata il 25 febbraio del 1926, a maggio del 1940 viene iscritta ad un collegio religioso, ai numeri 60/62 di Rue de Picpus, 12° arrondissement. Perché i suoi genitori l’hanno iscritta lì? Forse perché erano ebrei “ex austriaci” sotto minaccia di internamento e quindi speravano così di metterla al sicuro? E soprattutto, perché il 14 dicembre 1941 è fuggita dal collegio, che poteva essere la sua salvezza fino alla fine di quegli anni bui? In quale nascondiglio può essersi nascosta “nell’inverno più tenebroso e duro dell’Occupazione” tedesca? Ha girovagato nel quartiere, da sola o in compagnia di qualcuno? Ha tentato di raggiungere la Francia libera?
Non ci sono risposte a queste domande. Questo è il “povero e prezioso segreto di Dora Bruder”, “che nessuno è riuscito a rubarle”. Come dice Modiano, la fuga “è una richiesta di aiuto … ciò non toglie che per qualche istante si provi una breve sensazione di eternità, oltre ai legami col mondo avete rotto anche quelli col tempo”.
Di tante persone che hanno condiviso la sorte di Dora, l’Autore ha trovato invece notizie e fotografie: per i pochi secondi dello scatto anche quelle persone si sentivano protette, e “quei secondi sono diventati un’eternità”.
Consigliato da Guido:
perchè Dora Bruder appare per pochi istanti e scompare tra due zone oscure, come tanti indimenticabili personaggi di Patrick Modiano, a ricordarci che per tutti noi la vita è “uno spazio luminoso tra due ombre infinite, quella anteriore e quella posteriore, come inerti, indifferenziate, una sorta di frontiera del niente” (M. Yourcenar, Sopra un passo del venerabile Beda, in “Il tempo, grande scultore”).
“PRIMO APPUNTAMENTO”, di Henry Decoin è un film del 1941, girato dopo l’inizio dell’Occupazione. Parla della fuga da un Collegio di una giovane ragazza, che durante la fuga incontra un “principe azzurro”.
“VENTO DI PRIMAVERA – LA RAFLE”, di Roselyne Bosch è un film del 2020 sul rastrellamento di 13.000 ebrei tra il 15 e il 16 luglio 1942 al Velodrome d’Hiver, sotto l’occupazione tedesca, seguito dalla deportazione di gran parte di essi al campo di Drancy e successivamente ad Auschwitz.



Bellissima recensione di Dora Bruder.
Viene voglia di leggerlo subito