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La felicità nei giorni di pioggia

  • 25 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Imogen Clark - Libreria Pienogiorno 2025

per la sezione "viaggiare con la mente"


La felicità nei giorni di pioggia

(...) Romany ha da poco compiuto diciott’anni ed è sul punto di muovere i primi passi nell’età adulta quando si ritrova improvvisamente sola senza sua madre, Angie, l’unico genitore che abbia mai conosciuto, portata via da un male repentino. Nella sua lettera di commiato, consegnata a un avvocato, Angie ha incaricato i suoi più cari amici di prendersi cura della figlia durante il suo ultimo anno di scuola superiore. Ognuno dei quattro tutori possiede una visione della vita che la donna vuole lasciare a Romany come eredità: c’è Tiger, l’eterno giramondo; Leon, timido e pratico, con il suo genio musicale inesplorato; e Maggie, brillante e sicura di sé, che si identifica a tutto tondo con la sua professione. Tutti loro si conoscono fin dai tempi dell’università. Ma la quarta tutrice, Hope, è invece un mistero di cui non avevano mai sentito parlare prima… È l’inizio di un viaggio in cui ciascuno dovrà fare i conti con il dolore della perdita, con l’incredulità, con fantasmi del passato da affrontare e misteri da dipanare. E mentre ognuno sfida le proprie paure, a volte vincendole, a volte scendendoci a patti, Angie, quella che vedeva più lontano di tutti, insegna loro che ci vuole una tribù per crescere, se stessi e pure una bambina. (Sinossi da Libreria Pienogiorno)


Consigliato da Daniela

All'inizio, per la precisione nella parte dedicata agli anni Ottanta e Novanta, sono rimasta un po' perplessa: ben scritto, scorrevole, piacevole ma un po' troppo alla "Il ragazzo della porta accanto", per chi come me nella primissima adolescenza leggeva anche quel tipo di racconti. Poi però, senza che il lettore se ne accorga, la storia si fa via via più profonda e, senza diventare pesante, si intensifica, i contenuti emotivi si fanno più densi e un po' alla volta ci si accorge che il tutto è una bella lezione di vita: che cos'è la felicità se non la vicinanza, il sostegno reciproco, il far sì che l'amico non si senta mai solo, mai giudicato, ma compreso, sostenuto, incoraggiato?! E la fine non è improbabile, bensì naturale e appagante. Davvero proprio un bel viaggio dentro se stessi, insieme agli altri.




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