Istanbul
- 24 set
- Tempo di lettura: 3 min
Istanbul insolita e segreta
Emre Oktem - Jonglez 2016

La tomba di un cavallo che è diventata luogo di pellegrinaggio, un tappeto su cui era indicata la data della morte di Mustafa Kemal Atatürk, alcuni frammenti della pietra nera della Mecca, il mantello del profeta Maometto che è stato stirato maldestramente, un pugno di cenere calda che ha salvato l'Impero Ottomano, una scultura a forma di cavolo in ricordo di sfide sportive nel giardino del palazzo Topkapi, sulle tracce di Basil Zaharoff, trafficante di armi che compare in Tintin e l'orecchio spezzato, un superbo café in una sinagoga, un edificio in stile Art Nouveau sconosciuto, una moschea che avverte in caso di terremoto, la testa di Dracula a Istanbul, i graffiti vichinghi a Santa Sofia... Lontano dalle folle e dai soliti cliché, Istanbul custodisce tesori ben nascosti, che rivela solo ai suoi abitanti o ai viaggiatori che abbiano voglia di uscire dai sentieri più battuti. Una guida sia per chi pensa di conoscere già bene Istanbul sia per coloro che vogliano scoprire i molti segreti di questa bellissima città. (Sinossi Jonglez)
La stranezza che ho nella testa
Orhan Pamuk - Giulio Einaudi 2017

Un ragazzo ama una ragazza. Tutte le storie, anche quelle più complicate, nascono da questa semplice, universale premessa. Mevlut l’ha incontrata una sola volta: i loro sguardi si sono incrociati di sfuggita al matrimonio di un parente a Istanbul. Eppure è bastato quell’attimo di perfezione e felicità a farlo innamorare. Süleyman, il cugino, gli ha detto che delle tre figlie di Abdurrahman, quella che ha visto Mevlut, quella di cui si è innamorato, è senz’altro Rayiha. Da allora non l’ha più rivista ma, per tre anni, Mevlut le scrive le lettere più appassionate che il suo cuore riesce a creare. Finché un giorno capisce che l’unico modo di coronare il suo sogno è scappare con Rayiha, di fatto rapendola dalla casa paterna in cui è rinchiusa. Cosí, una notte di tempesta, mentre Süleyman aspetta con un furgone in una strada poco lontana, Mevlut e la sua amata si riuniscono. Nulla potrà andare storto ora, nulla potrà più dividerli, pensa lui. Poi un lampo illumina la scena e rivela il volto di Rayiha: quella non è la ragazza a cui Mevlut ha creduto di scrivere per tutto quel tempo, non è la ragazza di cui si è innamorato a prima vista tre anni prima! Chi ha ingannato Mevlut? E come si comporterà ora il nostro eroe? Questa è la sua storia, caro lettore: la storia di Mevlut Karataþ, venditore di boza (la bevanda, leggermente alcolica, tipica della Turchia), lavoratore indefesso, inguaribile ottimista (qualcuno direbbe ingenuo), sognatore, profondo conoscitore delle strade e dei vicoli di Istanbul. Perché questa è anche la storia di una città e del tempo che l’attraversa, una saga grandiosa e potente degli individui e delle famiglie che lottano, si alleano, si amano e si dividono per trovare il proprio posto nel mondo. Il premio Nobel Orhan Pamuk ha fatto della sua città, Istanbul, il personalissimo teatro in cui mettere in scena l’universale dei destini umani. Con La stranezza che ho nella testa ha saputo scrivere un romanzo rutilante in cui le storie piccole di uomini e donne comuni hanno la forza irresistibile della Storia di tutti. (Sinossi Einaudi)
Consigliato da Lilia
Questo libro narra una storia d’amore, amore in un primo tempo idealizzato, poi calato nella vita quotidiana, basato però su un grande malinteso. Tuttavia la vera protagonista del romanzo, che trapela in tutta la storia, possiamo dire sia la città di Istanbul, con la sua bellezza, le sue contraddizioni, le sue continue trasformazioni nel corso del tempo e le lotte sociali dei suoi abitanti. Il destino umano viene calato dall’Autore nei vicoli di Istanbul, definita da Pamuk “la capitale del mondo” e proprio questo aspetto costituisce un valido motivo per leggere questo libro, anche se non l’unico. Istanbul è il teatro in cui si svolge la storia di Mevlut Karataş, un ragazzo volenteroso, lavoratore, ottimista e sognatore, venditore ambulante della tipica bevanda turca denominata boza, e del suo amore per Rayiha, che ha incontrato una sola volta innamorandosene, oltre che luogo delle vicende degli altri personaggi collaterali. Dal 1969 Istanbul continua a cambiare giorno per giorno, si modernizza e Mevlut, il venditore ambulante che per decenni gira per le sue strade, a differenza di altri, non ne è dispiaciuto “Anzi si era sempre preoccupato di essere al passo coi tempi, e aveva sempre girato per i quartieri dove era ben accolto e ben voluto”. Nel suo girovagare Mevlut incontra miriadi di persone e situazioni e ci fa il callo. Nel romanzo Pamuk, premio Nobel per la Letteratura nel 2006, descrive dunque la vita di una persona comune, che cerca il suo posto nel mondo e ne affronta problematiche e difficoltà; ma al tempo stesso coglie l’occasione per riflettere sull’amore e sul destino umano in generale.



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