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Irlanda

  • 25 giu
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 2 lug


The Passenger – IRLANDA


AA.VV. -  IPERBOREA 2021

the passenger - irlanda


Questa è la storia di un paese povero, chiuso e conservatore, che nel giro di pochi decenni ha saputo trasformarsi nel suo opposto. Quando è nata la giornalista e scrittrice Caelainn Hogan, nel 1988, l’omosessualità e l’aborto erano illegali, il divorzio proibito e la pillola contraccettiva accessibile solo su ricetta medica a coppie sposate. Trent’anni dopo, in un referendum nel 2018, l’emendamento della costituzione che di fatto vietava l’aborto è stato abrogato da una larga maggioranza, dopo che la popolazione irlandese aveva già legalizzato il matrimonio gay – primo paese al mondo a farlo per via referendaria. Per questo numero di The Passenger, Hogan ha incontrato la romanziera Catherine Dunne e insieme – due donne di generazioni diverse – hanno cercato di capire cos’è cambiato in una società che, davanti all’evidenza delle ingiustizie e umiliazioni subite quotidianamente dalle donne irlandesi, si è dimostrata più avanti dei politici che la rappresentano. Decisivo è stato un nuovo strumento di democrazia, l’assemblea di cittadini: ne scrive Ursula Barry, professoressa emerita all’Università di Dublino e membro esperto dell’assemblea più recente, sull’uguaglianza di genere.

Un ritratto più in chiaroscuro di questa trasformazione lo fa Colum McCann, la voce della diaspora irlandese in America, che sottolinea le contraddizioni del successo economico del paese, e vede nelle brutture (paesaggistiche e morali) create dalla «Tigre celtica» un antidoto alla famosa bellezza dell’isola che impediscono allo scrittore emigrato di morire di troppa nostalgia. È un tema che ritorna in un pezzo sul tradizionale cottage irlandese di Sara Baume, artista e scrittrice, rappresentante – insieme a Lisa McInerney che ci consiglia un libro, un film e un album per capire l’Irlanda contemporanea – della nuova generazione che sta rinnovando la lunga tradizione letteraria del paese. L’inglese Keiran Goddard ci offre invece la prospettiva della diaspora «emotiva», quella dei figli e nipoti degli emigranti che cercano di venire a patti con le loro origini, e lo fa attraverso le parole di una delle più belle e strazianti canzoni folk irlandesi.

Un’altra storia di successo, quella del processo di pace in Irlanda del Nord, è invece messa a rischio da una Brexit imposta dall’esterno: l’Irlanda del Nord – che compie cent’anni proprio quest’anno – ha votato per rimanere nell’Unione europea ma si ritrova con una nuova frontiera marittima a separarla dal resto del Regno Unito. È un veterano corrispondente della Bbc da Belfast, Mark Devenport, che ci racconta le rinnovate tensioni di una regione al confine tra due unioni. Le conseguenze di trent’anni di violenza, d’altra parte, continuano a farsi sentire. Siamo orgogliosi di pubblicare un articolo di Lyra McKee, uccisa a soli 29 anni durante una manifestazione della Nuova Ira nel 2019, in cui la giovane giornalista nordirlandese indaga sull’epidemia di suicidi che, dopo la pace del 1998, ha causato più morti degli stessi Troubles. Il confine tra Nord e Sud è al centro della riflessione dello scrittore Mark O’Connell sulla natura immaginaria delle nazioni, incorniciata da un’esilarante visita guidata delle location dove è stata girata la serie tv Game of Thrones. È il rugby, più di ogni altra cosa, a unire le due Irlande, come racconta Brendan Fanning, giornalista ex giocatore e allenatore, che guarda però anche alle divisioni di classe insite nello sport nazionale.

William Atkins parla di paludi e torba, del loro ruolo nell’economia e nella psiche del paese, fonte di energia e posti di lavoro, ma anche di emissioni di CO2 da ridurre drasticamente. Mentre Manchán Magan viaggia lungo la costa ovest dove, da quando l’Irlanda ha aderito al Mercato unico europeo aprendo le sue acque ai superpescherecci stranieri, le comunità di pescatori stanno pian piano scomparendo, e con loro la lingua irlandese e un modo di vedere il mare – e di parlarne. Infine, non poteva mancare la maggiore esportazione irlandese, il pub, raccontata da un grande appassionato, Mirko Zilahy. Il numero è illustrato dalle foto del pluripremiato fotografo Kenneth O’Halloran. (Sinossi Iperborea)


Un'estate


Claire Keegan - Einaudi 2023

un'estate

Ambientato in Irlanda


Una fattoria nella campagna irlandese, una bambina silenziosa, un padre e una madre non suoi. Claire Keegan tratteggia un lessico sentimentale dell'accoglienza e dell'amore genitoriale, in un racconto di sommessa e struggente bellezza. «Poi attraversiamo il tepore della cucina e lei mi dice di sedermi, di fare come se fossi a casa mia. Sotto il profumo di qualcosa che cuoce nel forno c’è una punta di disinfettante, candeggina forse. Toglie dal forno una crostata di rabarbaro e la mette a raffreddare sul piano della cucina: sciroppo bollente sul punto di traboccare, foglie sottili di pastafrolla saldate alla crosta. Dalla porta entra una corrente fresca ma qui è caldo, immobile, pulito». (Sinossi Einaudi)


Consigliato da Manuela:

“Può bastare anche una sola estate per imparare ad essere amati”… Si potrebbe riassumere così lo spirito di questo racconto ambientato in una Irlanda rurale e rude, “caldissima e soleggiata” alla fine degli anni settanta del Novecento, dove famiglie numerose sono alle prese con ristrettezze economiche e il problema delle bocche da sfamare. Una relazione, quella fra la piccola senza nome e la coppia di lontani parenti cui è stata affidata dai genitori per “un’estate” che si instaura progressivamente, vincendo la ritrosia e il disorientamento iniziale della bimba, mediante l’accudimento, la delicatezza dei gesti, le piccole attenzioni quotidiane cui non era mai stata abituata. Una narrazione bellissima e toccante, una lettura super consigliata.


Da questo racconto è stato tratto nel 2022 il film The Quiet Girl diretto da Colm Bairéad, altrettanto consigliato.

1 commento


Guido
26 giu

Un’estate, finalmente un’Irlanda solare anche nei sentimenti!

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