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Perù

  • 8 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

Magie delle Ande


Gabriele Poli - EDT 2017


Magie delle ande

Un tradizionale viaggio in Perù che, grazie all'incontro con Bianca, una giovane antropologa di Arequipa, si trasforma in un viaggio attraverso le tradizioni, le cerimonie e i rituali meno conosciuti - e talvolta persino proibiti allo straniero - delle popolazioni andine e del popolo quechua. Feste di paese, danze, cerimonie, matrimoni e solenni rituali sciamanici si susseguono lungo il percorso che da Lima, Nazca, Arequipa, Moquegua arriva fino agli altipiani del lago Titicaca e termina sulla dorsale della cordigliera delle Ande. Un viaggio affascinante (oltre che un vero e proprio rito di iniziazione) alla scoperta delle tradizioni e delle pratiche magiche di un popolo dalla cultura millenaria, sopravvissuta alla furia devastatrice dei conquistadores e tramandata fino ai giorni nostri dai rituali misteriosi dei curanderos, gli sciamani-guaritori della tradizione ancestrale. (Sinossi EDT)



Il ponte di San Luis Rey


Thornton Wilder - Sellerio editore Palermo 2023


l ponte di San Luis Rey

Un capolavoro del Novecento, un romanzo che nella trama avventurosa si addentra nella morale, nella filosofia, nella religione. Il 20 luglio 1714 il più bel ponte del Perù lungo la strada tra Lima e Cuzco crolla senza alcun preavviso, trascinando nel baratro cinque persone che lo stavano percorrendo. Si salva un attimo prima Frate Ginepro che ossessionato dallo strano destino decide di indagare nella vita segreta dei cinque e trovare una traccia che spieghi il loro coinvolgimento nella sciagura.

Scritto nel 1927 con «l’asciuttezza conseguita dagli autori consapevoli della consistenza del materiale narrativo» (come lo descrive Roberto Alajmo nella Prefazione) tanto che Indro Montanelli additava questa ricchezza di contenuti unita alla fresca agilità della lingua a modello di scrittura per i suoi giornalisti. L’idea che muove la trama è folgorante: un giorno d’inizio XVIII secolo, il ponte più bello di tutto il Perù sulla strada tra Lima e Cuzco, intrecciato dagli Incas con tralci di vimini, si ruppe. In quel momento vi transitavano cinque persone, tutte morte. Come tutti gli abitanti del mondo dei defunti, presto passarono nell’ordinario oblio, tranne che per il testimone oculare del disastro. Era un vecchio monaco ottimista, Fra’ Ginepro, convinto della coincidenza e della identità tra la realtà e il bene, pronto a professare ai suoi fedeli che ogni cosa è a fin di bene. E quell’«atto puro di Dio», il taglio del ponte, poteva essere l’occasione di una «matematica» dimostrazione: «se c’è un disegno preciso alla base dell’universo, lo si può scoprire in quelle vite così repentinamente troncate». Così «nacque in lui la decisione che lo tenne occupato per sei anni»: indagare nelle vite di quelle cinque vittime, per dimostrare attraverso le loro esistenze la giustizia di Dio, «catalogando migliaia di episodi, aneddoti e testimonianze». E tanto folgorante è l’idea della trama, quanto la domanda che c’è sotto alla ricerca di Fra’ Ginepro è davvero la domanda delle domande: «O viviamo per caso, e per caso moriamo; o viviamo secondo un piano e secondo un piano moriamo». (Sinossi Sellerio editore Palermo)


Consigliato da Manuela

Un libro che affronta tematiche profonde, che ci fa riflettere sul caso, sul destino che a volte

inconsapevolmente ci lega al prossimo. Lo stile è quello di una cronaca asciutta e distaccata, a

volte ironica, i personaggi sono ritratti magistralmente. A distanza di tanti anni dalla prima lettura

Fra’ Ginepro non è riuscito ancora a convincermi che i dolori vengano inseriti nelle vite per il nostro bene, le sue prove “scientifiche” mi sono sembrate labili…Così come non ho trovato risposta al quesito se ci sia una direzione preordinata nei nostri destini al di là della volontà dell’individuo. Tutte queste riflessioni così impegnative ruotano attorno al crollo del “ponte più bello di tutto il Perù” e alle cinque persone che lo transitavano in quel tragico momento. Alla fine del romanzo Wilder suggerisce l’amore come “ponte” fra la terra dei vivi e quella dei morti, “la sola sopravvivenza, il solo significato”.



Dal romanzo di Thorton Wilder è stato tratto l’omonimo film, diretto da Mary McGuckian con Robert De Niro e Kathy Bates (2004).

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